Il Consigliere comunale Francesco Salone, che siede sui banchi consiliari del Comune di Trapani , iscritto al gruppo di Forza Italia, certamente è uno dei politici che va a genio all’ex ministro Brunetta, molto noto a proposito di tornelli e controlli sul personale. Solo che Salone invece di dipendenti comunali parla di politici: ha proposto infatti l’uso obbligatorio del badge per tutti i consiglieri comunali così da poterne rilevare la “presenza” nel Palazzo per adempiere ai relativi compiti. Salone soddisfatto dice: «La normalità è rivoluzionaria. Badge elettronici di rilevazione presenza, orologi marcatempo, report mensili di presenze
per i consiglieri comunali. Con l’intento di dare maggiore trasparenza alla attività dei consiglieri comunali ne regola la registrazione delle presenze in Consiglio Comunale, nelle commissioni permanenti e durante i
sopralluoghi ed ispezioni. Trapani potrebbe essere il primo comune in Sicilia ad introdurre questo provvedimento». La decisione se accogliere o meno la proposta sec ondo salone spetta al segretario generale del Comune. «Un segnale di ulteriore trasparenza – commenta Salone – che si ritiene doverosa nei confronti dei cittadini trapanesi. Dovrebbe essere normale per ciascun consigliere rendere conto della propria attività anche in termini di tempo, così come fanno i dipendenti comunali. Pur nel rispetto della funzione elettiva e politica di ciascun consigliere credo sia normale rendere conto della nostra attività quotidianamente, come del resto ci viene chiesto dai cittadini che ci chiedono di ricondurre la nostra attività politica ad un normale servizio alla collettività. Ma questa normalità per qualcuno è scomoda. Ecco perché affermo che la normalità è rivoluzionaria e l’indirizzo amministrativo è destinato a cambiare alcune cattive abitudini». Ma basta il badge a placare le proteste di questi giorni (il 27 novembre prossimo è prevista una manifestazione di piazza) a proposito del voto consiliare che ha aumentato le indennità per i consiglieri a partire dal gennaio 2015? «È evidente che si tratta di una misura che consente solo una
valutazione quantitativa del lavoro di ogni singolo consigliere – osserva Salone –. Quella qualitativa appartiene ancora ed esclusivamente ai cittadini attraverso la fase elettorale e le urne. È certo però che il dato quantitativo se non indispensabile è comunque utile a comprendere alcune dinamiche del consiglio comunale e, soprattutto, delle commissioni consiliari permanenti». L’atto di indirizzo prevede precise regole: « Se ciascun consigliere non partecipa ad almeno 2/3 del tempo minimo di 90 minuti per le sedute di commissioni non scatta il gettone di presenza. In questo modo, primo comune in Sicilia – continua Salone -,
metteremmo fine al riprovevole fenomeno dei gettoni lampo e dei consiglieri che firmano e spariscono. O ci sarà un risparmio per le casse comunali o una maggiore produttività delle commissioni». Sulle indennità ai consiglieri era anche intervenuto il sindaco Vito Damiano che dopo avere decurtato le indennità sue e degli assessori aveva chiesto analogo comportamento ai consiglieri comunali che però non l’hanno ascoltato. Lui intanto, il sindaco, ha da nominare due assessori per coprire le caselle vacanti in Giunta: «Non posso farlo dice per mancanza di fondi di bilancio per pagare le indennità…anche se decurtate».