L’Europa ha deciso un taglio netto per i fondi destinati al patrimonio culturale della Sicilia, settore strategico per la Sicilie e per l’Italia. Come mai? L’Europa ce l’ha con la cultura? Ce l’ha con la Sicilia? Assolutamente no, questo taglio deriva dal fatto che la Sicilia non ha “speso” i precedenti fondi, o meglio ne ha spesi una parte esigua, quindi la causa sembrerebbe l’immobilità politica e una gestione indecente.
Di quest’avviso è pure l’Eurodeputato del Movimento 5 Stelle che dichiara: “I numeri di spesa raccontano una gestione indecente, scandalosa, in cui in alcuni casi si è arrivati a spendere dopo sette anni solo lo 0,65 dei soldi disponibili. Ad esempio su 70 milioni disponibili, la Sicilia ha speso solo 460 mila euro nel caso dell’obiettivo 3.1.3 volto a Sperimentare e sviluppare azioni volte alla produzione, divulgazione e fruizione delle nuove forme artistiche legate all’arte contemporanea. Nel periodo 2007-2013 l’Asse dedicato al patrimonio culturale si è rivelato uno dei più critici. Una gestione incapace di far fruttare le straordinarie opportunità derivanti dai Fondi UE, ancora un esempio: Su 130 milioni – sottolinea Corrao – solo 24 erano stati impegnati al 31 dicembre 2014. Ma mentre in Parlamento europeo, cerchiamo di tenere alta l’attenzione della Commissione sulle reali esigenze del territorio siciliano – conclude l’eurodeputato alcamese – chiedo al presidente Crocetta, che fine hanno quei pochi fondi che sono riusciti ad intercettare e quale sarà la strategia della Regione per il prossimo periodo”.